mercoledì 13 ottobre 2010
INCEPTION. IL GELO NELLA MENTE. E NEL CUORE.
Può, un film sui sogni, far raggrinzire dal freddo lo spettatore? Questo mi è capitato, con 'Inception'. Alla fine della pellicola non riuscivo a dare una forma alla mia opinione. E ancora adesso, dopo giorni di faticosi ragionamenti, probabilmente non padroneggio una posizione e avrò bisogno di una seconda visione.
E non è colpa della tanto sbandierata sceneggiatura impossibile di Christopher Nolan. No. Alla fine di 'Donnie Darko', oppure di 'Mulholland Drive', pur dovendo ancora fare i conti con dei punti oscuri, ero sicuro che qualcosa fosse cambiato dentro di me. Non con 'Inception'. Un film ambizioso, nuovo, intelligente. Ma gelido. Una stalattite.
Sinossi del film: DOM COBB (LEONARDO DICAPRIO) È UN ABILE LADRO, IL MIGLIORE ASSOLUTO NELL’ARTE PERICOLOSA DELL’ESTRAZIONE, CHE CONSISTE NEL RUBARE SEGRETI PREZIOSI DAL PROFONDO DEL SUBCONSCIO DURANTE LO STATO DI SOGNO, QUANDO LA MENTE È PIÙ VULNERABILE. LA RARA CAPACITÀ DI COBB HA FATTO DI LUI UN GIOCATORE AMBITO NELL’INFIDO MONDO DEL NUOVO SPIONAGGIO AZIENDALE, MA NE HA ANCHE FATTO UN LATITANTE INTERNAZIONALE E GLI È COSTATO TUTTO CIÒ CHE HA MAI AMATO. ORA A COBB VIENE OFFERTA UNA POSSIBILITÀ DI REDENZIONE. UN ULTIMO LAVORO POTREBBE RESTITUIRGLI LA SUA VITA, MA SOLO SE RIUSCIRÀ A REALIZZARE L’IMPOSSIBILE-INCIPIT. AL POSTO DELLA RAPINA PERFETTA, COBB E IL SUO TEAM DI SPECIALISTI DEVONO FARE IL CONTRARIO: IL LORO COMPITO NON È QUELLO DI RUBARE L’IDEA, MA DI PIANTARE UNA.
Veniamo a due punti di valutazione. 1- la filmografia di Chris Nolan. Quarant'anni, 6 film alle spalle, le speranze di mezzo mondo sul groppone quale nuovo eroe della New Hollywood. Nolan era atteso al varco: alcuni avevano parlato di film 'definitivo'. Altri ritenevano giustamente 'Inception' un passaggio fondamentale: budget altissimo, libertà sconfinata (cosa inusuale per un budget così alto), e soprattutto una pellicola che si andava un po' a posizionare come sublimazione di un lungo percorso. Dal capolavoro 'Memento' (per me resta il suo masterpiece), passando per 'The Prestige' e per il riavvio del franchise di Batman, Nolan aveva fatto montare l'attesa. E soprattutto aveva stabilito quali fossero i temi del suo cinema: la mente, la memoria, il passato, la lotta del protagonista contro se stesso. Purtroppo, a mio modo di vedere, 'Inception' non rappresenta un passo in avanti nella maturazione del regista. Perché il film tratta si tutti quei temi, ma senza aggiungere niente al già collaudato ingranaggio nolaniano.
E qui veniamo al punto -2. La sceneggiatura. Scritta dal regista in perfetta solitudine, uno script covato da un decennio. Il plot del film è molto figo, molto cool, molto complesso. Ma è tremendamente statico. Non c'è un attimo di stupore visivo. Lasciamo perdere il sistema per addormentarsi (vogliamo recuperare i pad collegati alle bioporte di 'Existenz' di Cronenberg? Vogliamo risvegliare i marchingegni di 'Se mi lasci ti cancello'? Caro Nolan, mah). Parliamo delle immagini. Di cosa sono fatti i nostri sogni? Spesso di cose senza senso. Potrei incontrare mia madre vestita da Gabibbo che serve del tè in Indonesia. Potrei anche incrociare Kim Basinger che mi ferma per leggermi 'Anna Karenina' in finlandese. I sogni sono l'assurdo. Non per i protagonisti di Nolan. Passi per uno di loro: stiamo parlando di soggettività. Ma possibile che tutti si addormentino per sognare perfette metropoli post moderne? E' questo per me il grande difetto del film. Il sostanziale gelo di fondo. I protagonisti sono delle macchine. Le ambientazioni sono dei magnifici salotti dove tutto si sta per compiere in maniera meccanica. E niente stupisce. L'ambizione di entrare in un sogno altrui, al fine di indurre un'idea, è sicuramente affascinante. Ma se tutto di riduce a un'operazione di spionaggio con una serie di scontri a fuoco...io non riesco a farmi trascinare.
La città che si ripiega su se stessa? Oddio, non mi sono strappato i capelli. La storia del 'calcio'? Ingegnosa, ma la storia del 'limbo' è una scappatoia troppo semplice. E poi le lunghe spiegazioni: inaccettabile che ogni 5 minuti uno degli attori fermi il film per spiegare cosa è successo 10 minuti prima. E il cinema? E l'interpretazione? Ecco: volevo un po' di visionarietà applicata al consueto razionalismo nolaniano. E qualche concessione all'ironia: ma in 'Inception' le battute sono 2 o 3, e Di Caprio si prende così sul serio che sembra stia ancora interpretando l'indimenticabile Billy Costigan di 'The Departed'.
Il cast merita un discorso a parte. Di attorini ce ne sarebbero. A Joseph Gordon-Levitt sembra che abbiano ammazzato il gatto un attimo prima del ciak: monodimensionale. Ellen 'Juno' Page è completamente fuori ruolo. Di Caprio è bravo, ma poco credibile nel suo tormento interiore che non raggiunge lo spettatore. Marion Cotillard avrebbe un ruolo interessante, ma le sue apparizioni sono poche e sacrificate per dar spazio alla farraginosa macchina narrativa. Si salvano il glorioso Ken Watanabe (malgrado il pessimo doppiaggio italiano), che con una smorfia ti dice già tutto, e il sottovalutato Cillian Murphy, forse il personaggio più empatico di tutto il film.
Veniamo alla parte buona. Alcuni recensori hanno criticato l'eccesiva invasività della colonna sonora. A me invece ha convinto. La storia appassiona, almeno fino a quando i livelli del sogno sono fermi a 2. La macchina spettacolare è notevole. Non ci si annoia mai. L'inizio è trascinante: ho sempre adorato la scelta di questo regista di iniziare i film in MEDIAS RES. I pochi momenti visionari del film sono azzeccati: penso a una locomotiva che sbuca all'improvviso, o alla stanza in cui il vecchio miliardario attende l'ultima parola del figlio.
Sarà che odio quella sensazione di essere davanti a un colossale esercizio di stile. Ecco, 'Inception' a tratti mi è sembrato un tentativo autocelebrativo. Troppo presto, Chris. Per il film definitivo c'è ancora tempo.
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1 commento:
Ti rispondo con la mia recensione:
http://deromantic.blogspot.com/2010/10/inception.html
Il film avrà anche molti difetti, ma sei troppo duro con il buon Nolan :P
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