domenica 28 novembre 2010
CATTIVISSIMO ME. MOLTE IDEE CHE DANNO UN'ALTERNATIVA
I lungometraggi di animazione, da circa 10 anni, si dividono tra Pixar e non Pixar. Difficile definire un film Pixar. Negli anni i vari Bird, Lasseter e Stanton hanno tirato fuori una serie di capolavori naturalmente ineguagliabili (Nemo, Monters&co., gli Incredibili,Ratatouille,Up). Facile definire un film non Pixar: debole. Storie straviste, personaggi che troppo devono ai classici Disney, dialoghi a volte senza senso e, soprattutto, tematiche adulte neanche minimamente abbozzate. Esempi? Kung-fu Panda, Shark tale, un paio di Shrek, il secondo Madagascar,la Gang del bosco, Koda fratello orso, Mucche alla riscossa. 'Cattivissimo me' si piazza proprio nel mezzo: è un film intelligente che non proviene dalla Pixar.
In breve: il signor Gru, di professione, fa il ladro di celebri monumenti. E' scorbutico, permaloso, legatissimo alla madre. Con lui vivono soltanto una miriade di piccoli esserini, chiamati Minions. Un giorno Gru conosce tre piccole orfanelle. Prima le usa per entrare nella reggia del suo acerrimo rivale Vector. Poi, però, lentamente ne rimane conquistato. E la prova finale sarà molto più difficile che rubare una semplice piramide.
La pellicola di Pierre Coffin e Chris Renaud (Illumination entertainment) non inventa niente di che. Ma ciò che si vede è fresco, scattante, sorprendente visivamente. La suite musicale orchestrata da Pharell Williams sembra uscita da un poliziesco americano anni 70: accattivante. La storia non vive di colpi di scena. Ma vive di personaggi.
Il burbero Gru, ufficialmente il figlio del critico Anton Ego (Ratatouille), è solo il divertente perno sul quale girano una serie di personaggi memorabili. I Minions, cugini degli Oompa Lumpa, sono inarrivabili: ognuno di noi vorrebbe averli a casa propria. E ogni minima gag con loro funziona. Le tre orfanelle sono adorabili. E quando le si sente parlare della voglia di essere adottate, si fa fatica a trattenere la lacrimuccia d'ordinanza. Il villain Vector sembrerebbe uscito direttamente da 'Gli Incredibili'. Ripetitivo? Forse. Ma un paio di sue battute sono folgoranti. E infine l'algida mamma. Più cattiva del figlio. E tremendamente familiare.
Un film che supera il 'già visto' con un ritmo indiavolato. Non un cartone adulto come 'Up'. Ma ci si avvicina. Un'opera che si pone a metà tra 'Coraline' di Selick (un capolavoro, per chi scrive) e appunto 'Gli Incredibili'. La piccola Margo è la piccola Boo (Monster&co., del quale si attende nervosi il sequel) con 2-3 anni in più? Prendiamolo come un affettuoso omaggio per chi sembrerebbe inarrivabile. Si, c'è vita oltre la Pixar.
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